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26 Aprile 2017

IL CTO ALLA GUIDA DELLA STRUTTURA DI GOVERNANCE

Per sorvegliare le diverse aree di attività, assicurarsi che le decisioni vengano prese rapidamente e che il processo di trasformazione in essere proceda, le aziende devono creare una struttura di governance, e in particolare, un ufficio che si occupi esclusivamente di trasformazione (in inglese TO – Transformation Office).

Il TO è composto da alcuni dirigenti, da analisti dei settori Finanza e Risorse Umane e da un membro del gruppo dirigente della società che tiene il timone e svolge la funzione di Chief Transformation Officer (CTO). Il gruppo riporta regolarmente al CEO i progressi mettendo in evidenza le problematiche incontrate e le soluzioni messe in atto.

Ma un CTO è davvero necessario? Non potrebbe essere il CEO a guidare la trasformazione? Non vi sono dubbi: il CEO ha il compito di guidare l’azienda, il CTO ha il compito di guidare il cambiamento.

Ma chi è il CTO?

Il CTO ideale ha un’ampia esperienza nell’orchestrare le trasformazioni e a guidare le aziende in questo processo. Il CTO dovrebbe portare una prospettiva focalizzata sulle possibilità reali, coniugando una visione obiettiva delle performance migliori e delle competenze attuali dell’azienda con un piano realistico che stimoli i diversi gruppi ad agire in modo coordinato.

Si tratta di un ruolo molto impegnativo poiché fin dal primo giorno il CTO deve ispirare fiducia e serietà necessarie a motivare il resto dell’organizzazione, soprattutto quando il gioco si fa duro. Deve saper giudicare in modo scrupoloso e affidarsi al proprio istinto per capire come e fino a dove spingere gli altri affinché raggiungano il massimo del loro potenziale. Il CTO deve possedere capacità analitiche per poter condurre anche le analisi più complesse delle situazioni aziendali più difficili.

In sostanza, deve essere il prolungamento del CEO ed avere quindi anche il mandato e l’autorità per affrontare tutte le leve ed influenzare le decisioni in merito al personale, gli investimenti e le attività.

Dato che molte organizzazioni non hanno al loro interno una figura che rispetti queste qualifiche e che sia pronta ad intervenire e mantenere l’obiettività, spesso il CTO viene dall’esterno. Sebbene i leader di un’azienda possano vivere con apprensione l’intervento di un esterno, la capacità di quest’ultimo di vedere il business con occhi nuovi e freschi e di prendere decisioni senza essere vincolato dalle politiche interne rappresenta uno dei fattori di maggiore successo per un CTO.